NATO DUE VOLTE – Una Seconda Chance – VILLAGGIO GOLBALE 2009

Premartha and Svarup hanno lavorato nell’ambito della terapia Olistica per molti anni. Sono dei meravigliosi creatori, eccellenti insegnanti, e compassionevoli compagni di viaggio. Insieme, conducono il processo Nato Due Volte: Primal-Decondizionamento dall’Infanzia,

 

I riti di passaggio sono sempre esistiti in tutte le culture antiche di questo pianeta. Il loro intento era quello di aiutare gli individui, attraverso specifici rituali, a lasciarsi alle spalle stadi superati e vecchi della loro vita, e ad entrare nel nuovo.
Nella vita di oggi, questi riti di passaggio non sono più usati consapevolmente. Si ritrovano ancora degli elementi di essi per esempio nei festival o nei raduni musicali, o in avvenimenti sportivi o religiosi. In queste situazioni, in maniera collettiva, attraverso la danza, il canto, o le sostanze che alterano la coscienza, o semplicemente tramite l’incontro e la connessione, la gente trascende i propri limiti abituali, ed entra in aree di se stessi a loro poco conosciute.
Questi raduni collettivi producono già dei cambiamenti. Tuttavia, essi non affrontano le tematiche dei condizionamenti personali, ricevuti fin dalla più tenera infanzia, che ci legano e ci trattengono individualmente al passato e al conosciuto. A causa di questi condizionamenti, non ci è possibile affrontare la vita in modo fresco e nuovo. Già da giovani, tendiamo a vedere la vita attraverso occhi vecchi.

 

La Nato due Volte – Primal è un processo di gruppo disegnato in modo specifico per affrontare I condizionamenti del passato. Aiuta i partecipanti a diventare consapevoli delle loro tematiche irrisolte dell’infanzia, e a liberarsene.
Come per esempio G., un giovane ventisettenne, figlio di genitori entrambi psicologi, con una buona educazione, alle prese con una seconda laurea, il quale, considerando tutto ciò, dovrebbe essere felice e soddisfatto della propria vita.
Ma lui non lo è. Dentro di sé, egli ode continuamente I messaggi che provengono dai suoi genitori, le loro speranze e aspettative nei suoi confronti, e tutto ciò lo paralizza. A causa di questo, lui si ritrova a sabotare i propri studi, e a ritrarsi dal mondo. Il mondo non lo attrae. Gli sembra tutto prevedibile e vecchio.


Quando G. viene al gruppo di Primal, all’inizio si sente in imbarazzo. Ci sono altri che hanno problemi molto più importanti dei suoi. C’è gente che menziona violenza, abuso, abbandono nella propria infanzia. Lui prova anche invidia, perché li vede esprimere così appassionatamente le loro emozioni a riguardo della loro infanzia, mentre, quando è lui a parlare, tutto suona così piatto.

 

I condizionamenti possono prendere forme molto diverse. Possono essere installati attraverso l’invasione fisica, come le botte o il rifiuto di contatto. Oppure emotivamente, attraverso il sabotare o il negare il sentire del bambino, oppure a livello mentale, non dando al bambino la possibilità di scoprire chi è veramente, e cosa realmente gli piace.
Non sono ci impongono regole su come essere, ma si frappongono anche alla nostra ricerca di chi siamo realmente. Siamo condizionati da famiglia, scuola, religione, e ambiente. Molto di tutto ciò non accade a livello consapevole. La gente che ci condiziona per lo più sta semplicemente passando a noi ciò che è stato fatto a loro. I genitori di G., hanno passato inconsapevolmente a lui tutta la pressione che loro avevano ricevuto dal loro ambiente circostante riguardo al loro status, al lavoro, al denaro. Non volevano distruggere la sua vita di proposito. Eppure, il risultato del loro condizionamento è che G. non riesce a trovare la propria direzione, la sua volontà di vivere.

 

La situazione è diversa per A. Lei è una donna sui 40 anni. Da bambina, è stata picchiata, violata e abusata dal padre sin dalla più tenera età. Non ricorda il momento in cui ha cominciato a chiudersi, e diventare dura e aggressiva come lui. Lei si odia per essere diventata così. Eppure, sarebbe troppo minaccioso per lei rilassarsi ed essere morbida. E in questo modo, lei distrugge tutte le sue relazioni.
Quando lei entra nel gruppo di Primal, si è appena separate da un alcolizzato col quale aveva una lunga convivenza. Dice di non sentire nulla, solo un costante mal di stomaco che non se ne va più via. Quando lei condivide, tutti la ascoltano. La gente è toccata dal dolore che emerge.

 

Il dolore inespresso del passato costituisce un blocco molto grande che ci impedisce di essere nel qui e ora. Aneliamo ad aprirci, ad avere fiducia, ad essere ispirati, creative, ma I condizionamenti del passato bloccano tutto questo potenziale.
Nei gruppi, I partecipanti cominciano piano piano a riconoscere e ad ammettere I loro condizionamenti. Si sentono convalidati in questa esperienza, ascoltati. Forse questa è la prima volta che qualcun altro li rispecchia in questo modo. Tutti comnciano a sentire la forza di sostenersi sulle proprie gambe, e difendersi. La capacità di schierarsi dalla parte del bambino del passato, quel bambino che ancora vive dentro di loro. E’ come se l’antico guerriero dentro di loro si risvegliasse.

 

Per la prima volta, G. ammette di avere della rabbia dentro. Egli comprende di avere rigirato tutta questa rabbia contro se stesso. E’ la rabbia contro i suoi genitori ben intenzionati,, che non gli è consentito attaccare. Quando lui finalmente la esprime, diventa vivo,visibile, un uomo.
A. riconosce in modo profondo il proprio dolore, e la tristezza per avere perduto la sua infanzia. Le lacrime che sgorgano la addolsciscono, lei diventa morbida, più femminile.
Dopo un una fase nel gruppo di pulizia delle ferrite del passato, sia G. che A. si sentono pronto per riaprirsi nuovamente nei confronti dei propri genitori.


Solamente che questa volta l’apertura origina da un sentire diverso. Non dalla rassegnazione o dalla paura, ma dalla comprensione che al di là di tutti i condizionamenti negativi, senza amore, che loro hanno ricevuto, ci sono anche dei doni da parte dei loro genitori e dal loro passato, e che è necessario aprirsi per riceverli.


Entrambi scoprono che c’è ancora un bambino dentro di loro, ancora vivo. Un bambino che nessuno di loro due conosce molto bene. Durante una delle meditazioni attive, loro due si incontrano, nello spazio del bambino, e, per la prima volta in vita sua, G. diventa completamente selvaggio, salta, grida, fa smorfie, mentre A. si permette di fidarsi dell’esplosione di G, senza andare in panico o attaccare. Entrambi hanno riconquistato la loro connessione con la loro energia originaria di bambini.

 

Il processo di Primal che abbiamo chiamato Nato Due Volte ti dà in effetti una seconda chance. Sei tu che la dai a te stesso. E’ la scelta di non sprecare tempo nella nostalgia, o nelle vecchie ferite, e di non rimanere vincolato al passato, in un modo o nell’altro.
Ti insegna che anche tu puoi prenderti una seconda chance. E che te la meriti. I Una volt ache hai compreso questo in modo profondo, puoi cominciare a riconoscere che la vita ti dà continuamente miriadi di nuove chance, Che I vecchi condizionamenti, che ti hanno fatto credere che dobbiamo fare tutto giusto e perfetto al primo tentativo, è un concetto obsoleto. Imprarerai che la vita è un esperimento. Che ti invita a giocare, scoprire, continuando ad andare avanti. Charavedi, dice Buddha: continua ad andare avanti